Gli antichi, dall’alto della loro saggezza, solevano dire che, se non si ha memoria   del passato, non si può avere consapevolezza del proprio futuro. È questo il motivo per cui, ci è sembrato giusto dedicare un pensiero ed un piccolo spazio a tre Past President che, purtroppo, non sono più tra di noi, che hanno dato un contributo importante al nostro Club: Carmine Sica, Giovanni Salerno e Stefano Parisi. 

UN PENSIERO PER STEFANO

Pur abitando ambedue a Pontecagnano e coetanei (ci dividevano 40 giorni), da bambini ed adolescenti non ci frequentavamo perché io ero andato a scuola a 5 anni ed avevamo comitive diverse.

Correva l’anno 1968 ed io passai dal liceo “Tasso” al “De Sanctis” ove, anche se in classi diverse, cominciò la nostra salda amicizia che, pur nelle differenze caratteriali (io vispo e giocherellone, lui serio e riservato), è durata più di 50 anni.

Le nostre sorelle erano amiche fin dall’asilo e così iniziò l’integrazione delle comitive.

Finalmente giunse la maggior età e, nel 1972, conquistammo insieme l’indipendenza con l’arrivo delle nostre prime fiammanti automobili, io una Autobianchi A112 Elegant e lui una Fiat 500 L, separate da pochi numeri di targa.

Nel frattempo, erano scoccate le “scintille” e, a distanza di 2 mesi, io mi fidanzai con sua sorella e lui con mia sorella.

I nostri “favolosi” anni ‘70 ci videro impegnati negli studi universitari e nel divertimento (viaggi, discoteche, sport estivi ed invernali, etc.).

Dopo le rispettive lauree, cominciammo ambedue il lavoro nelle aziende paterne e, poi , ….. a metà anni ’80, diventammo doppi cognati.

Ciò ha fatto sì che non abbiamo intercettato cromosomi diversi ed, infatti, i nostri 4 figli, io prima maschio e poi femmina e lui prima femmina e poi maschio, si somigliano sia nei lineamenti che caratterialmente.

Ha visto entrambi i figli sposati e l’ultima sua felicità è stata l’arrivo di un bellissimo nipotino di nome, ovviamente, Stefano.

Mai invadente, in oltre 50 anni non ricordo un litigio, grazie al suo carattere non aggressivo, ma neanche remissivo, perché molto saggiamente faceva “cadere” il discorso o il contendere.

E’ stato un ottimo rotariano, sempre interprete dei valori di amicizia, solidarietà e servizio.

Il suo grande amore era la Storia.

La curiosità di conoscere antiche civiltà nel corso degli anni lo ha portato in Egitto, Siria, Giordania, Cina, Giappone, Messico, etc.

Ora il destino ha voluto separarci prematuramente, privandolo delle gioie dell’età matura.

Stefano mancherà tanto a me, alla famiglia ed ai numerosi amici che l’hanno stimato e gli hanno voluto bene.

ANTONELLO SADA