LA MIA STRADA VERSO IL ROTARY
Chicago, 23 febbraio 1905, con Paul Harris, c’erano Silvestre Schiele, un commerciante di carbone, Gustavus Loehr, un ingegnere minerario e Hiram Shorey, di professione sarto.
Si riunirono presso l’ufficio di Loehr, in Derarborn Street 127, in un edificio, l’Unity Building, che esiste ancor oggi a Chicago per dare vita alla prima riunione del costituendo Rotary.
Due cose reputo importanti nella mia vita di ultrasettantenne: la mia valle
nel New England e il Rotary. Spesso mi sono sentito dire: “Non avresti mai
pensato che il Rotary sarebbe diventato quella potenza internazionale del bene
che è oggi. Hai costruito qualcosa di più solido di quanto tu stesso pensassi”. È
senz’altro vero, cari amici, e sebbene all’inizio non fosse affatto chiaro quale strada avrei dovuto percorrere, avevo un obiettivo che mi spronava ad andare avanti.
L’origine del mio contributo per la costituzione del movimento risale ai giorni
trascorsi nella mia valle, alla cordialità dei suoi abitanti, alla loro tolleranza
politica e religiosa. In un certo senso, si potrebbe dire che il Rotary è stato frutto
di quella comunità. Mi propongo quindi di raccontarvi alcuni episodi della mia
fanciullezza trascorsa nella mia valle nel Vermont.
Ho imparato a conoscere gli abitanti, le montagne e le valli del New England
grazie alle esperienze vissute attraverso gli occhi di un ragazzo. Questo ragazzo, ovviamente, sono io, ma essendo ormai trascorsi così tanti anni da allora,
l’anziano signore di oggi, considera quel ragazzo una persona diversa da sé stesso. Naturalmente conosco bene il piccoletto, conosco bene i sogni, il misticismo,
l’impetuosità d’animo e le bricconate che lo caratterizzavano. Avevano il pepe
dell’impudenza e lo zucchero dell’amore per quel fantastico mondo in cui si trovava e dell ‘affetto per i suoi nonni anziani che avevano creato per lui una casa.
Alcuni vanno sulle montagne per cercare ispirazione, altri per riposare. Molti uomini di cultura hanno scritto saggi sulle montagne, i poeti ne cantano le
bellezze, gli artisti le dipingono. Il ragazzo le percorre in lungo e in largo. E
perché non dovrebbe, non sono forse state create perché i suoi piedi mai stanchi
potessero scalarle? Per quanto alte possano essere, il suo spirito si eleva al di sopra
di esse. Gli appartengono per poter ogni volta trionfare su di esse. È esuberante,
esulta ed il suo cuore trabocca della gioia esaltante di vivere. Il ragazzo è il re
del creato, tuttavia, per quanto triste possa sembrare, i ragazzi sono destinati a
divenire uomini. Si dice qualche volta che il ragazzo non sia altro che il padre
dell’uomo; è lui che guida l’uomo per i sentieri già percorsi. L’uomo non può mai
allontanarsi troppo dal ragazzo. Ciò che il ragazzo ha amato, è ciò che l’uomo
ama. Quanto il ragazzo ha spigolato qua e là contribuisce a formare l’esperienza
di vita dell’uomo.
L’autore di questo libro ha una ragione speciale per essere grato al ragazzo dei
suoi insegnamenti. L’amore per la vita all’aria aperta, la benedizione di una casa
ben governata nel New England, l’importanza dell’istruzione e del perseguire
nobili ideali. Il ragazzo ha insegnato all’uomo la necessità di essere tollerante nei
confronti di tutte le fedi religiose e politiche. Gli ha insegnato a non essere troppo
critico verso le opinioni degli altri, qualunque esse fossero. Il ragazzo ha insegnato all’uomo le gioie dell’amore per il prossimo, della cordialità e della buona
predisposizione verso tutti. Ci è voluto un po’ di tempo prima che queste lezioni
venissero assimilate dal ragazzo ormai cresciuto e troppo occupato a divertirsi, ma
sono lieto di dire che alla fine l’uomo ha preso seriamente gli insegnamenti del
ragazzo ed ha cercato di trasmetterli ad altri.
Che cos’è il Rotary? A migliaia hanno cercato di rispondere, ognuno a proprio
modo. È più semplice enumerare tutto ciò che il Rotary fa, piuttosto che dire che
cos’è. Di recente qualcuno ha detto: “Se il Rotary ci ha incoraggiato a considerare
la vita e gli altri con maggior benevolenza, se il Rotary ci ha insegnato ad essere
più tolleranti e a vedere sempre il meglio in ognuno, se il Rotary ci ha permesso
di creare contatti interessanti e utili con altri che a loro volta stanno cercando
di catturare e trasmettere la gioia e la bellezza della vita, allora il Rotary ci ha
dato tutto ciò che possiamo attenderci ”.
Chicago, ottobre 1945 Paul P. Harris